martedì 20 ottobre 2009

A 11 - L'anello del Monte Zatta


L'escursione in
breve: L’anello dello Zatta è un percorso piuttosto conosciuto e frequentato dagli escursionisti tosco-liguri-emiliani. Per comodità abbiamo lasciato un’auto a Reppia e una ad Arzeno in P.za R. Pessagno (598 m), da dove siamo partiti a piedi alle 10.25.


Inerpicandosi fino a Pian d’Oneto si attraversano dei castagneti da frutto in parte ancora ben tenuti fino ad intersecare a 833 m s.l.m. la strada asfaltata che da Arzeno sale al passo del Biscia.










Si attraversa la strada e si prosegue su sterrata avendo sulla destra il Pian
d’Oneto. Dopo 200 m prestare attenzione al sentiero che si stacca sulla destra con segnavia poco visibile mentre si lascia la sterrata che prosegue per Casoni dei Lavaggi.






Si cammina ora su sentiero in ambienti aperti di pascolo e arbusteti fino nei
pressi del Passo del Biscia (890 m s.l.m.) da dove si comincia a salire sul M.te Chiappozzo (1127 m s.l.m.).







Sostanzialmente da qui si segue il crinale-spartiacque tra la Val Graveglia e la
Val di Vara fiancheggiando il versante NE del M. Coppello fino a q 1025 m dove a destra di stacca la “Strada del Bacciccia” mentre il nostro cammino prosegue ora in decisa salita fino a Prato Pinello.





Purtroppo per tutto questo tratto siamo stati sferzati da un freddo vento teso da
N. Sul M.te Prato Pinello (1391 m s.l.m.) ci siamo concessi una lunga pausa pranzo.

Si prosegue sullo spettacolare crinale della cresta dello Zatta caratterizzato da un
versante N-NW ricoperto dalla magnifica faggeta della foresta demaniale dello Zatta e da un versante S-SE ripido e spoglio con qualche faggio isolato con la tipica forma “a bandiera” dovuta alla forza modellatrice dei venti dominanti.








Davvero spettacolari su questo versante le stratificazioni a reggipoggio delle
arenarie del M. Zatta.











La discesa inizia poco dopo aver superato la vetta di ponente del M. Zatta (1404
m s.l.m.) ed è annunciata da una madonnina e una scaletta con catena in ferro per superare il primo salto.(Sentiero di raccordo 69 per AVML Reppia-M.Zatta Ponente)







Poi il sentiero scende abbastanza tranquillo senza grosse difficoltà
fiancheggiando il versante W del M.te Camilla e attraversando una bella landa a ginestra di Salzmann mentre il panorama spazia dalla Val di Vara alla costa ligure.




A un certo punto si incontra la strada sterrata (800 m s.l.m. circa) e in teoria il sentiero dovrebbe attraversarla per riprendere subito
dopo il sentiero. Noi non abbiamo trovato la prosecuzione del sentiero e abbiamo seguito così la sterrata in discesa e dopo un tornante sulla sinistra abbiamo intersecato il sentiero più in basso.

Attraversato un maneggio B&B (Boscolandia), una maestà sulla destra della sterrata ci
invita a scendere verso le case di Visagna (700 m s.l.m.) per poi proseguire verso il fondovalle del torrente Reppia dove si incontrano due ponticelli in pietra (500 m s.l.m.)

Attraversati i ponti si sale quindi brevemente al paese di Reppia (539 m.s.l.m) alle 18.15. Qui prima di ripartire ci siamo concessi una pausa al circolo ACLI per un caffè, un gelato e due chiacchiere.


Giudizio complessivo: l’anello è impegnativo ma assolutamente gratificante sotto tutti i punti di vista, in particolare per gli ampi panorami e gli aspetti naturalistici. Molto piacevole anche per la variabilità del percorso, che comprende mulattiere,
sterrate, sentieri, un breve tratto di sentiero attrezzato e altri brevi tratti nei quali ci si aiuta con le mani. Lo Zatta poi è una “vera” montagna, a due passi dal mare, con tutti i piacevoli contrasti e contaminazioni del caso.

Da prestare attenzione:
affrontare il percorso in buone condizioni di allenamento e condizioni meteo stabili. Alcuni tratti se inzuppati dalle piogge sono pericolosi in quanto scivolosi. La nebbia e le nubi basse improvvise sono frequenti specialmente nelle stagioni intermedie. Non l’ho mai percorso in inverno con la neve ma credo che solo escursionisti esperti ed attrezzati potranno affrontarlo e sempre con la massima attenzione.


Segnavia: lungo il percorso è presente la scritta “A11” che caratterizza l’Anello
dello Zatta. E’ presente sia la segnaletica FIE che quella CAI. Si trova la segnaletica dell’A.V.M.L. sul sentiero di collegamento (es. da Arzeno a M.te Prato Pinello) e nel tratto di crinale della cresta del M.te Zatta.

Segnaletica CAI

- 5T Alta via delle Cinque Terre. La si incontra dal P.so del Biscia fino a M.te Prato Pinello

- A.V.M.L.


Segnaletica FIE
- da Arzeno fino al M. Zatta circolo rosso vuoto

- Da M.te Zatta a Reppia due linee rosse parallele







Sentiero carsologico:
sentiero “natura” a tema geologico, curato dal Parco
dell’Aveto. E’ lungo 10 km e caratterizzato da paline quadrate in legno con segnavia SC. L’itinerario è ad anello con arrivo e partenza da Arzeno. -









Cartellonistica del S.I.C.:
a Reppia, Arzeno, Pian d’Oneto e P.so del Biscia sono
presenti bacheche con pannelli che illustrano gli aspetti geologici, faunistici, floristici e anche storici del territorio interessto dal S.I.C. (sito di interesse comunitario) M. Zatta-P.so del Bocco-P.so Chiapparino-M.te Bossea IT1331909 con una superficie di 3009 ha




Dislivello totale in salita: 972 m


Tempi netti di percorrenza: ToT.: 6h 15’

- Arzeno - P.so del Biscia 1 h

- P.so del Biscia - M. Chiappozzo 45’

- P.so del Biscia – M. Zatta 2h 20’

- M.Zatta – Reppia 2h 55’

Giro completo con soste varie e andatura piuttosto tranquilla:
7 h 50’ comprensivi di sosta pranzo di 1 h 35’

Caratteristiche del fondo:

- Da Arzeno a Piano di Oneto: mulattiera discretamente conservata

- Da Piano di Oneto a M. Zatta di Ponente: sentiero Escursionistico medio-facile con alcuni agevoli e brevi passaggi su roccette sia salendo sul M. Chiappozzo che
sul M. Prato Pinello.
NOTA: l’inizio della discesa da M. Zatta di Ponente è attrezzato con catena e qualche gradino di ferro, una mini-mini ferrata e nulla più (ovviamente sconsigliato a che soffre di vertigini
-
Da M. Zatta di Ponente a M.te Camilla: a parte la facile “ferrata” si scende lungo un sentiero di crinale ripido ma agevole Da M.te Camilla a Visagna: il sentiero si allarga fino a divenire sterrata mentre le pendenze si addolciscono. Lunghi tratti sconnessi causa passaggio moto fuoristrada.
- Da Visagna a Reppia: in prevalenza mulattiera ben conservata eccetto un breve tratto stretto e coperto da vegetazione sotto Visagna. Prestare attenzione alle rocce ofiolitiche, scivolose se
umide.






Gli ambienti e gli aspetti naturalistici di rilievo:
Il percorso è vario e di notevole interesse geologico e naturalistico. Uccelli rapaci e di pascolo montano faranno la soddisfazione dell’appassionato di birdwatching (Averla, ortolano, calandro, albanella reale, succiacapre, aquila reale), mentre gli appassionati di fiori potranno sbizzarrirsi tra maggio e luglio con le copiose fioriture di orchidee ed alcuni particolari endemismi come lo zafferano ligure. (nella foto Crocus sp.)
- Zona carsica Pian d’Oneto

- Zona Carsica di M. Chiappozzo

- Arenarie del M.te Zatta (sul M. Zatta ovviamente…)

- Serpentiniti e basalti (P.so Biscia e tra Visagna e Reppia)

- Zafferano ligure
(Crocus ligusticus Mariotti)
- Faggeta demaniale del M. Zatta (100 ha)

- Bosso e flora dei serpentini
- Museo Mineralogico di Reppia
Tel. 0185.339288 SIL.MA.
- Lande a ginestra di Salzmann
- Fioriture di orchidee

- Birdwatching: uccelli rapaci e uccelli dei pascoli montani







Presenza di acqua potabile:
è bene rifornirsi di acqua nella fontana pubblica di
Arzeno. Da M. Zatta con una deviazione di 200 m si raggiunge una fonte. A Reppia ci siamo abbeverati da un rubinetto privato nei pressi del sentiero, per gentile concessione della proprietaria.






Punti di appoggio e ristoro lungo il tragitto:

- Circolo ACLI a Reppia di Arzeno
- Bar pizzeria “Il Gatto e la Volpe” di Arzeno

- Trattoria “Villa Rosa” di Arzeno

- B&B “Boscolandia” di Visagna

- Bar trattoria “Da Dido” di Visagna


Note stonate e degrado:
nel tratto M. Zatta di Ponente, Visagna iniziano le note dolenti per le condizioni del fondo, rovinato e solcato dalle ruote delle moto fuoristrada che erodendo e sconnettendo il percorso (un’antica mulattiera da quanto si può capire da alcuni tratti ancora leggibili) rende la discesa faticosa e passibile di distorsioni. In alcuni tratti nemmeno i cavalli e i trattori potrebbero passare. Tra Visagna e Reppia, sul fondo del rio Rocchette e de Torrente Reppia giacciono, probabilmente da anni, alcuni rifiuti ingombranti.










Collegamenti e mezzi di trasporto
:


Cartografia:

- Carta dei sentieri 1:25000 Alta val di Vara con i sentieri F.I.E. Centro studi val di Vara LUNA Ed.

- Carta dei sentieri e dei rifugi 1:25000 “Riviera di levante – Golfo del Tigullio” Ed. Multigraphic

- Carta dei sentieri 1:25000 “Sestri Levante
– Val Graveglia” Studio Naturalistico E.d.M con sentieri FIE
Bibliografia essenziale:
- Alla scoperta della Val Graveglia, miniere, architettura e cultura contadina
– AA.VV. Sagep Editore 1994

- Guida ai sentieri dell’alta val di Vara, G. Spinato, Studio Cartografico Italiano
- Liguria guide 14-Val D’Aveto, Giovanni Meriana, Sagep Editrice 1994
- Liguria guide 18-Valli di Sestri Levante, Giovanni Meriana, Sagep Editrice 1998


Sceneggiatura, personaggi, interpreti ed antefatti...

La banda era composta da quattro elementi a fiato: Stefano B., Stefano Natale, Gabriele Palladino, Vagobrado. Tutti da un po’ non si camminava, ma il fiato e le gambe hanno retto bene. Il clima era di uno scanzonato che di più non si può, quattro bambinoni troppo cresciuti in libera uscita senza mogli e fidanzate.

Collegamenti esterni:
- Parco Naturale regionale dell'Aveto
- Comunità montana

- SIC M. Zatta...
- Val d'Aveto.net
- La faggeta del M. Zatta
- Carsismo Pian d'Oneto
- Pro Loco Val Graveglia
- Comune di Ne
- B&B Boscolandia
- Rete Natura 2000 in Liguria
- Sentiero di raccordo 69 per AVML Reppia-M.Zatta Ponente

Il ritorno di Vagobrado


Cari amici che seguite questo blog, vi devo delle scuse per questa lunga assenza. Un po’ di novità mi hanno tenuto lontano dalle escursioni. Dall’ultimo post di Marzo, Vagobrado ha aperto un’azienda agricola, è diventato pastore di ben 3 capre camosciate alpine, le quali (pensate un po’) si sono pure messe a far latte così ha dovuto imparare a mungere e fare il formaggio. Come se non bastasse e’ arrivato un nuovo lavoro ad impegnarlo in modo continuativo ogni venerdì, sabato e domenica. E infine…udire udite, se tutto va bene Vagobrado si accinge a diventare papa! Insomma, come potete capire di carne al fuoco ce né tanta, ma ora proviamo a ricominciare raccontandovi una bella escursione che risale al 6 settembre di quest’anno. BUONA LETTURA e BUONE SCARPINATE A TUTTI!