giovedì 8 gennaio 2009

L'anello del Monte Ramaceto

In assoluto una delle più belle escursioni fatte negli ultimi mesi. Questo è stato alla fine il nostro soddisfatto giudizio complessivo. All’esito positivo dell’escursione hanno contribuito certamente la bella giornata, serena, nemmeno tanto fredda che ci ha permesso di ammirare panorami davvero notevoli, con la catena innevata delle Alpi mai vista prima così! (guarda tutte le foto dell'escursione)


L'escursione in breve: lasciando l’auto al passo di Romaggi (723 m) prendiamo la mulattiera (segnavia FIE+7P) che attraversa il M. Mignano sul versante est raggiungendo il P.sso del Dente (899 m). Da qui la mulattiera prosegue brevemente sul versante W superando delle ripide stratificazioni di “Arenarie del Monte Gottero” (loc. “Ciappa del Dente”) rese attraversabili grazie ad antiche sistemazioni in pietra, fino ad arrivare in Loc. “Pian dei Baci” (922 m) dove si abbandona la mulattiera principale (segnavia 7P + due pallini rossi FIE) per percorrere un sentiero che ripidamente sale nel bosco di cerri (segnavia: due pallini rossi e un quadrato rosso vuoto). In breve si esce dal bosco per intercettare il crinale-spartiacque tra la Val Fontanabuona e il vallone del Ramaceto, in Loc. Colla di Feia (1131 m). Si segue ora il crinale in salita raggiungendo la vetta Sud del Monte Ramaceto (1318 m) dove è situata una cappella-ricovero con un altare esterno e una piccola madonnina in bronzo. Qui si incontra il segnavia dell’AVML che si segue per raggiungere, sempre attraverso la via di crinale, la vetta principale del M. Ramaceto (1345 m). Ora si comincia a scendere sempre seguendo lo spartiacque, si supera il punto in cui l’AVML piega a sinistra scendendo nel bosco di faggio per proseguire sul crinale seguendo il segnavia FIE (X rossa). A quota 1160 m circa il versante interno del vallone del M. Ramaceto si apre in pascoli con una pendenza decisamente più dolce. Qui si abbandona il sentiero segnato per imboccare verso W, a destra, una traccia di sentiero tra pascoli invasi da felci (nessuna segnaletica!). Occorre davvero molta attenzione per mantenere la traccia giusta evitando di seguire per sbaglio una delle numerose false piste aperte dagli animali al pascolo. Si attraversano in successione due vallecole entrambe con un abbeveratoio improvvisato ottenuto dal riuso di vecchie vasche da bagno. Si scende infine percorrendo una breve serie di tornantini. Non senza qualche difficoltà di orientamento e mantenimento della giusta traccia si intercetta infine una mulattiera che in breve consente di arrivare i Loc. Prati di Cichero riconoscibile, anche ad una certa distanza, per la presenza di una recinzione di forma circolare per gli animali, con al centro un solitario abete. Si segue ora una facile sterrata che supera Loc. Casoni di Larvego (dove si trova un agriturismo). La strada piega poi a sinistra con un tornante per scendere a Villagrande di Cichero mentre il nostro percorso prosegue percorrendo sulla destra una larga strada sterrata che conduce al Passo di Romaggi

Note: l’itinerario dei 7 passi

Dal Passo di Romaggi a Pian dei Baci abbiamo incontrato la segnaletica di questo itinerario così denominato perché lungo i suoi 17 km incontra appunto 7 valichi nel suo tragitto da Carasco a Lorsica. Il percorso è stato ideato e realizzato a cavallo degli annil 1995-96 dall’ Associazione “Colombo Fontanabuona 2000” con il sostegno economico della comunità Montana della Valfontanabuona, della Provincia di Genova e dei quattro comuni attraversati. Alla manutenzione partecipano i “cinghialisti” della squadra “Genova 2Levante”.

Segnavia e segnaletica: la maggior parte dei sentieri è curata dalla FIE con la caratteristica e talvolta caotica simbologia con varie figure geometriche, mentre la simbologia CAI è limitata al tratto di Crinale percorso dall’AVML. Occorre segnalare la mancanza di segnaletica nel tratto che collega il crinale del Ramaceto (q 1160 m circa) a Loc. Prati di Cichero, evidenziato da me con un tratteggio nero sulla cartina. Purtroppo questa cartina, riportata sui tre pannelli che descrivono il SIC presenta la grave pecca di riportare anche sentieri privi di segnaletica senza che questo sia specificato od evidenziato. Come conseguenza, e noi ne siamo testimoni in prima persona, si è portati a credere che si tratti di sentieri percorribili ed evidenti come gli altri mentre invece, nel nostro caso, mantenere il sentiero e l’orientamento è stata dura in quel tratto.

Dislivello totale in salita: 670 m circa

Tempi netti di percorrenza: 5h 25’

Giro completo con soste varie e andatura piuttosto tranquilla: 6h 40’

Caratteristiche del fondo: si percorrono mulattiere di montagna dove a tratti sono presenti vestigia del fondo lastricato e muretti a secco (P.o Romaggi-Pian dei Baci, Mulattiera che conduce ai Prati di Chichero); sul percorso di crinale si cammina su un sentiero a volte esposto e dove in brevissimi tratti si usano anche le mani. Non pericoloso in condizioni ottimali, occorre invece prestare molta prudenza in caso di condizioni meteo avverse (nebbia, neve, ghiaccio, pioggia). Strada sterrata e per un breve tratto asfaltata dai Prati di Cichero al P.so di Romaggi.

Gli ambienti, la flora e la fauna: I versanti che si affacciano sulla Val Fontanabuona e la Val d’Aveto sono boscati e caratterizzati nel piano inferiore dal bosco di cerro, nel quale si inseriscono alcuni esemplari di cerro-sughera e leccio (!), mentre a quote superiori domina il faggio. I versanti che si affacciano sul grande anfiteatro del Monte Ramaceto, più scoscesi e rocciosi, cono caratterizzati da pascoli per lo più degradati, sicuramente periodicamente percorsi da fuoco, dove dominano le graminacee, felce aquilina, ginestra dei carbonai, erica arborea, brugo e qualche individuo isolato di Cerro e faggio. Questo versante, seppure degradato, appare molto interessante dal punto di vista della biodiversità floristica. Si segnala infatti la presenza in primavera di numerose orchidaceae, della Viola di Cavillieri (Viola calcarata ssp. cavillieri), Gentiana asclepiadea e Gentiana kochiana. In zona sono presenti il Lupo Appenninico e l’Aquila reale. L’area fa parte del SIC di Monte Ramaceto (Sito di interesse comunitario). Particolarmente imponenti le le bancate di strati di arenarie del M.Gottero-Zatta poste a reggipoggio degradanti dolcemente verso la val d'Aveto dove sono ricoperte dalla foresta di faggi e cerri, strapiombanti ed affioranti sui versanti meridionali.

Presenza di acqua potabile: a 300 m dalla Colla di Feia (1131 m) è segnalata una fonte che però non abbiamo verificato personalmente.


Punti di appoggio e ristoro lungo il tragitto: sulla vetta sud del M. Ramaceto (1318 m) è presente una piccola cappella-rifugio sempre aperta mentre in Loc Casoni di Larvego è presente l’agriturismo “Da-o cason de Larvego” (tel: 333 2121161) e il Circolo ACLI “Il Ramaceto” bar-ristorante (340 8419779-338 3757381)










La Cappella - Rifugio del M. Ramaceto: questo piccolo edificio in pietra con l’apertura ad W fu costruito da tal Gino Foppiano di Cicagna nel 1949. Nel 1968 un fulmine la distrusse (!) e fu quindi riedificata ad opera del CAI di Chiavari nel 1971

Note stonate e degrado: purtroppo abbiamo notato che anche questi bei luoghi di pace attraggono orde di appassionati di moto fuoristrada come testimoniano i solchi di erosione e i segni dei battistrada dentro e fuori i sentieri. Ma abbiamo avuto modo di avere anche un contatto visivo con i centauri, quando da lontano abbiamo visto transitare dal P.sso del Dente almeno 5 di queste moto provenienti dal P.so di Romaggi e dirette a Costa di Sotto.

Collegamenti e mezzi di trasporto: In auto si esce al casello di Chiavari dell’autostrada A12 Genova-Livorno, si prosegue sulla SP 225 della Val Fontanabuona, si supera Carasco fino a prendere sulla destra la SP 42 che sale a Romaggi - Via del Ramaceto (20,5 km circa). In autobus è possibile, con linea 14 solo feriale, raggiungere da Chiavari - stazione F.S. il paese di Villagrande di Cichero (consulta orari)

Cartografia:

Alto appennino piacentino, Carta escursionistica 1:50000-Regione Emilia Romagna-CAI-ed 1996

Bibliografia esenziale:

- C.Pezzani,S. Grillo, A piedi in Liguria-Guide Iter-2007

Sceneggiatura, personaggi, interpreti ed antefatti...

Vagobrado, Gabriele, Stefano, ancora una volta insieme, hanno misurato le loro forze e il loro spirito con la Montagna. Molti i momenti di serenità ed amicizia e qualche attimo di angoscia quando, ancora lontani dall'arrivo e ormai al tramonto, non si riusciva a trovare la retta via che infati era smarrita; e fu allora che il mitico Gabriele (il primo a sinistra nella foto) ha provato a convincerci, ormai in preda ad allucinazioni di vario tipo che l'unica nostra speranza sarrebbe stata quella di scendere in un canalone nella speranza di intercettare il sentiero...lui...che soffre di vertigini...